Associazione
Dos Dias

L’Associazione “Dos Dias” è composta da un gruppo di ragazzi del Comune di Bagno di Romagna uniti dalla passione comune per l’escursionismo e dall’amore per il proprio territorio.

Fin da piccoli i nostri nonni ci hanno fatto conoscere queste remote plaghe appenniniche, incassate alla radice dell’Alpe, trasmettendoci quel senso identitario di appartenenza dal quale sgorgano naturali l’interesse ed il rispetto per il proprio territorio.

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Lamberto

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Andrea

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Daniele

4

Luca

5

Lucio

6

Giovanni
lo chef

7

Davide

Si tratta di luoghi la cui storia, se non di rado ed in maniera marginale, non si trova nei manuali classici

Una storia, o meglio, una miriade di micro storie, di gente povera, che quotidianamente sfidava una natura spesso ostile, ma che comunque aveva imparato a conoscere ed a rispettare, interiorizzandone i segreti più arcani in un lungo processo ancestrale. Il boom economico del secondo dopoguerra, con le sue promesse di una vita più agevole e facile per tutti,

ha fatto breccia in coloro che abitavano queste strette valli, portandoli, nel volgere di pochi lustri, ad abbandonare la terra dei padri, inseguendo quella felicità che molti poi non hanno trovato da nessuna parte, ma che la società dei consumi andava prospettando come alla portata di tutti.

Mossi da quel desiderio di riscoprire questa terra che sentiamo appartenerci e che ci ha chiamati a sé, è iniziata la nostra avventura.

Salvare dall’abbandono e dal degrado in cui versava la bellissima casa di Trappisa di Sotto, sita in quella che fu l’antica parrocchia di Strabatenza. Cosa farne dello stabile è sorto spontaneo dal nostro comune sentire: un Rifugio polifunzionale per escursionisti, ciclisti, amanti della natura ed in generale per chiunque voglia staccare dal turbinio della vita moderna e desideri ritornare alla natura.

Giunti qui, dimenticate televisioni telefoni internet Playstation

lasciate che sia il bosco a parlarvi, interrogate le silenti pietre di arenaria che vi racconteranno di sapienti scalpellini che le trassero da chissà quali fossi e domandate ai vecchi filari di acero campestre del buon vino prodotto dalle viti che con loro si maritavano e provate a contare le pecore come i pastori che sotto questi alberi si addormentavano nelle afose giornate estive.