Il testo racconta di un furto avvenuto nel 1640 nella valle di Pietrapazza. La vittima è un giovane contadino di nome Piero di Santi di Ripiano, che viene derubato del suo santambarco, un mantello usato dai contadini per proteggersi dal freddo. L’aggressore è un altro contadino, Iacopo d’Agostino da Sangiavolo. 👩🏻🌾
Piero e Iacopo si trovano a passare insieme per la macchia di Badia Prataglia quando Iacopo, all’improvviso, aggredisce Piero e gli strappa il santambarco di dosso. Piero tenta di difendersi, ma Iacopo lo minaccia. 🔪
Il giorno dopo, Piero si presenta alla Corte di Bagno per denunciare l’accaduto. Iacopo, a sua volta, si presenta in Corte e ammette di aver rubato il santambarco, ma sostiene che era suo perché glielo aveva donato un suo parente. 🛡️
La Corte, dopo aver ascoltato le testimonianze di Piero e Iacopo, condanna quest’ultimo al confino per sei mesi fuori dal Capitanato di Bagno. Iacopo sconta la pena a Pratovecchio e, trascorsi sei mesi, può rientrare a Pietrapazza. 📍
Il testo offre uno spaccato della vita quotidiana dei contadini del XVII secolo. Si tratta di una testimonianza che mostra la determinazione di Piero a ottenere giustizia. 📖
Leggi l’intero testo a cura di Alessio Boattini, la maggior parte delle foto sono prese dal libro “La gente di Pietrapazza” 🔖