Da una ricerca a cura di Claudio Bignami, che ringraziamo, si dice che la Chiesa di San Donato a Strabatenza sia ricordata fin dal XIV secolo. Questo dato indica un popolamento in atto della zona che probabilmente si fece più consistente nei secoli immediatamente successivi. Spesso nei primi documenti Trapisa è indicato genericamente e non esiste una distinzione tra l’abitazione ‘di sopra’ e quella ‘di sotto’.
Tra i primi personaggi ricordati abbiamo nel 1630 un certo Tognino di Giovanni lavoratore de’ Piombini a Trapisa che ‘avendo dato fuoco alle stoppie in detto loco et portato il fuoco dalla residentia del Venturi a una capanna la quale volendo essa diffenderla dal fuoco, che fu adi 7 di Agosto 1630, ne restò talmente scottato in tutta la persona che in capo a sei giorni si riposò nel Signore confessato e comunicato fu sepolto in chiesa adi 14 detto con le solite cerimonie’.
Nel 1634 a Trapisa vive un certo Domenico, tra il 1649 e il 1650 altri personaggi che abitano a Trapisa sono Lisabetta d’Antonio da Trapisa, Giovanna di Giovanni da Trapisa e Maria d’Agnolo da Trapisa
Tra il 1651-1657 a Trapisa sappiamo che vive Salvestro d’Antonio.
Nel 1709 appare a Trapisa il cognome Beoni, famiglia proprietaria che caratterizzerà la storia del podere: Francesco di Michele Beoni da trapisa e Giuseppe Beoni da Trapisa.
Nel 1712 ci vive sempre un Beoni, Antonio di Francesco Beoni da Trapisa.