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PIETRAPAZZA
La fine del medioevo e l’inizio dell’età moderna portarono nel corso dei secoli XV e XVI alla costruzione di molti poderi sparsi riuniti in parrocchie.
Una di queste parrocchie fu Pietrapazza, con la sua chiesa dedicata a Santa Eufemia alle Graticce.
Si iniziò a roncare la macchia ed a costruire case; il loro numero, già attorno alla metà del 1500, superava la cinquantina.
Lavori legati al bosco ed allevamento furono sempre le uniche, scarse, forme di sussistenza per la popolazione di Pietrapazza che nonostante tutto, anche nei secoli successivi, si mantenne sempre attestata attorno alle 200 anime.
La cesura avvenuta con la Seconda Guerra portò, qui come altrove, all’esodo dalla parrocchia; nel giro di pochi lustri Pietrapazza divenne un paese fantasma… gli ultimi a partire furono i Ricci della Bertesca nel ’70.
Diversi sono i ruderi sparsi che oggi “confessano che qui si è vissuto”, molti dei quali raggiungibili solo attraverso tracce di sentiero che il tempo ha quasi del tutto cancellato.
Una strada forestale permette, superato il paesino di Poggio alla Lastra (un tempo il Comune di riferimento al quale Pietrapazza dipendeva), di raggiungere quello che fu il centro di Pietrapazza, ovvero: la chiesa, la canonica con annessa la scuola (funzionante sino al 1963), il cimitero e, attraversato il bel ponte in muratura, il mulino-osteria.
Incassato all’inizio della valle, alla radice del crinale, merita una menzione l’Eremo Nuovo: sorto come eremo “di avamposto” dei monaci della vicina Camaldoli ed appoderato in seguito.
Il territorio di Pietrapazza ricade oggi all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e sono molti i sentieri che qui partono ed arrivano.
📸 Foto Lamberto Bignami & Luca Fabbri
Facendo base a Trappisa, nella limitrofa parrocchia di Strabatenza, è possibile, tramite un bel percorso ad anello, raggiungere Pietrapazza e rientrare.
