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Foto & Web: Lamberto Bignami
Un gruppo di sessanta soldati tedeschi scendeva in fila indiana sulla mulattiera che dai Buscherini conduceva a Strabatenza.
Provenivano da Biserno a seguito di un conflitto a fuoco con i Partigiani dove avevano lasciato sette dei loro sul campo.
Il borgo era deserto, solo donne e ragazzi. Gli anziani erano rimasti nelle case perché gli uomini avvisati per tempo si erano nascosti oltre “la glupada” verso il Vinco in un prato da cui potevano osservare quello che succedeva nel Borgo.
Intanto il gruppo di soldati preceduto da due Ufficiali era giunto al centro di Strabatenza dove le donne e bambini erano stati radunati .
Nella foto a fianco la salgada (o salgheda) il breve tratto di mulattiera che collegava la chiesa al borgo di Strabatenza 1957
Tra i giovani c’era anche Giacomo Zuccherelli di 14 anni, poco più di un ragazzo, testimone di questi avvenimenti. Il manipolo di soldati si spostò poi sul sagrato davanti alla Chiesa di San Donato dove cominciarono a domandare ai presenti il motivo per cui qualcuno di loro aveva dato da mangiare ai partigiani.
A questa domanda la risposta di Gino Mazzoli, fratello del Prete Don Mazzoli, fu perentoria:
“avremo dato del cibo anche a voi se ci aveste puntato la pistola alla tempia!”
Nella foto a fianco Don Mazzoli anni 40 Strabatenza
Intervenne anche Don Mazzoli asserendo che gli abitanti di Strabatenza si comportavano correttamente nei confronti del regime. A riprova di questo li condusse in chiesa dove, dietro l’ostensorio, aveva nascosto una fotografia del Duce.
Questo itervento fu risolutivo, poteva essere una strage, i soldati tedeschi se ne andarono e nessuno fu ucciso.
Nella foto a fianco Strabatenza negli anni 50