Un racconto da
STRABATENZA
Era una notte di luna piena quando gli alberi, le foglie, avevano per un attimo cessato la loro suadente melodia generata dal vento.
Il gelido marzo del 1958 nell’oramai scomparso centro abitato di Strabatenza sembrava non finire più e la neve ricopriva i campi dove si erano notate orme di lupo.
Qualche notte prima dell’ uccisione del celebre ultimo lupo di cui se ne tramandano ancor oggi i racconti il Maestro Ferruccio Guidi, grande appassionato di caccia, stette appostato alla finestra fino a tarda notte imbracciando un fucile.
Nella veglia il maestro emetteva l’ululato tipico del lupo ricevendo risposta e con il fucile in mano osservava dalla finestra del secondo piano finché il sonno sopraggiunse, profondo e quieto.
Non sentendo più l’ululato il lupo fece spallucce e tornò nella foresta ma ormai aveva le ore contate.
La mattina seguente il maestro trovò le impronte sotto casa.
Da bambino ho vissuto questa esperienza e ho ancora l’impressione di sentire il richiamo fatto dal Maestro Guidi. Il maestro non partecipò alla battuta finale, non ricordo il motivo. Ma quando i cacciatori giunsero al centro del borgo portando a spalla il lupo non stavano nella pelle. Il Guidi corse a prendere il fucile e fu il primo a sparare a festa seguito poi da quasi tutti i partecipanti. Questa storia riportata è stata vissuta direttamente da me.
Zuccherelli Giordano
nato a Strabatenza nel 1951.
Precisamente nella casa ritratta in foto e che ora, purtroppo, non esiste più…