Tra ruderi e fantasmi
della nostra gente
di Silvano Fabiani
Una delibera del Consiglio della Comunità di Poggio alla Lastra, portò alla luce un problema che da anni affliggeva i parrocchiani di Sant’Eufemia:
“veduto come non si trova sacerdote che voglia ne possa offitiare la chiesa, o vero oratorio di Sant’Eufemia, posta in detto Comune luogo detto Prete Pazzo per non haver entrata alcuna di fermo, e gl’huomini di detto popolo essere talmente povari che non possono sporgere cosa alcuna; ne aiutare detto curato, onde gli sudditi di detto popolo per essere lontani, e scomodi dalla parrocchiale chiesa di detto Comune [San Donato a Strabatenza, oppure Sant’Apollinare al Poggio] patiscono molte volte in divinis et desiderosi detti adunati riparare a tal disordine et provvedere detta chiesa di qualche entrata ferma”,
“Intrapresa la carriera militare al servizio del Granduca, combatté come ufficiale nella Guerra di Siena. Nel 1555 al comando di 50 cavalleggeri fu alla presa di Capalbio, «il quale per esser debile di muraglia, ma pieno di case e d’uomini ricchi, subito si rese senza ricevere danno alcuno; e nel tornarsene […] a Portercole presero una casa forte chiamata la Marsiliana»; il 15 luglio nelle campagne di Pescia, dove al capitano Chiappino, caduto in un’imboscata fu ammazzato il cavallo sotto, ed a piedi valentemente combatteva; ma non era possibile difendersi da tanti che l’avevano circondato per farlo prigione: e lo facevano, se non gli fussi venuto il soccorso del capitano Leone da Carpi, il quale con la banda de’ sua cavalli interruppe il disegno loro; chè fatto forza, rimise il signor Chiappino a cavallo, e lo ridusse salvo a Serravalle; il 4 luglio a supporto della fanteria tedesca agli ordini del capitano Gabrio, intervenne a difendere le campagne della costa livornese dove si scontrò con i predoni di Dragut d’Aras, corsaro turco al servizio dei francesi (morto nel 1565 nel tentativo di presa dell’isola di Malta); al comando della sua compagnia a cavallo si distinse nella battaglia di Sarteano, poi alla presa della città di Cetona col castello (2 febbraio 1556) .