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La Strabatenza segreta dell’ VIII Brigata Garibaldi

(fotoviaggio)

Davide Prati, guida Aigae dei Trekkabbestia, ha omaggiato Trappisa con un bellissimo foto racconto che riportiamo qui di seguito.
Buon trekking!

Finalmente entriamo all’interno del Parco Nazionale e lo facciamo dalla porta d’accesso che preferiamo: quella del Bidentino. Vi invitiamo a seguirci attraverso l’antica parrocchia di Strabatenza (una tra le più “ricche” e popolose della zona, documentata sin dal 1200) alla scoperta delle tante case sparse presenti. Un viaggio nella natura ma denso di rimandi storici che ci auguriamo possa interessarvi e divertirvi.

Parrocchia di Strabatenza

Foto presa dal sito del Parco Nazionale, http://www.popolidelparco.it/poggio-alla-lastra/

Come consuetudine ci ritroviamo al parcheggio del Cimitero di San Piero in Bagno e partiamo in auto alla volta di Santa Sofia. Poche curve prima di arrivarvi, voltiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Poggio alla Lastra dove ci fermiamo qualche minuto per sgranchirci le gambe. Qui ci starebbe bene la scritta: “Hic sunt leones” o meglio “lupos”; in questo piccolo paesello (oggi semideserto ma in passato popoloso sin dai tempi in cui fu Comune sotto la dominazione fiorentina, “fra i più lontani dal centro del capitanato” (cit.1)) varchiamo le colonne d’Ercole e ci immergiamo nella “valle del silenzio” di Serafiniana memoria.

Superiamo le famose pozze “del Poggio” (bellissime e molto conosciute, soprattutto negli ultimi anni; alcune macchine di “villeggianti cittadini” sono già sul posto!) ed avanti risalendo il corso del fiume.

Pozza di Poggio alla Lastra

Inizio a camminare in salita lungo l’ampia strada che in poco mi porta a Trappisa di Sotto.

La casa è stata di recente assegnata al gruppo “Dos Dias” vincitore del bando provinciale di affidamento. I ragazzi stanno lavorando per rendere quanto prima agibile il rifugio. Mi fermo a chiacchierare con loro (alcuni sono amici di vecchia data) ed alla fine due belle bottiglie di rosso riesco a rimediarle.

Le VIgne

Mi guardo intorno immaginando vigne a perdita d’occhio, invece degli odierni rimboschimenti a conifere, appoggiandomi alla recinzione per asciugare il sudore. Un raglio improvviso alle mie spalle mi fa trasalire: voltandomi di scatto vedo il grosso muso di un asino a pochi centimetri da me. L’asino mi guarda per un po’ in silenzio, dopodichè riprende il “suo discorso ragliante”; credo di aver capito cosa vuol dirmi e lo traduco a grosse linee: “pore baibe cos tu spetarai ad aprì el vin che t’hai invec ed sognà li viti”?

Le VIgne

Continuo a camminare con il pensiero ancora rivolto ai vigneti e non mi accorgo di essere già arrivato nel cuore di quella che era la popolosa parrocchia di Strabatenza.

Strabatenza
Strabatenza

Una bella targa, vicino ad una fonte dove riempio la borraccia, ricorda gli eroici Partigiani dell’VIII Brigata Garibaldi che qui a Strabatenza trovarono riparo nel Marzo 1944, al termine dell’esperienza del distretto Partigiano di Corniolo.

… avanziamo lungo la strada forestale fino al cimitero; appoggio lo zaino al cancello ed entro: cerco di riconoscere tra le erbacce i nomi incisi nelle poche lapidi ancora presenti ed immagino di calarmi nei panni di un Edgar Lee Masters in salsa tosco-romagnola. Mi figuro gli spiriti di queste povere genti destarsi dal loro torpore eterno e raccontarmi le loro vicissitudini… mi perdo in questi viaggi…

Strabatenza
Ca’ Boscherini

Continuo a salire, superando le case di Ca’ Boscherini (recentemente ristrutturata) ed il Vinco.

Ca’ Boscherini

decidiamo di scendere sulla sinistra, seguendo una traccia zigzagante che in breve tempo ci accompagna ad uno spiazzo rimboschito. Al centro, quasi uscito dalle fiabe, sta un rudere coperto di muschi (i Fondi);

I Fondi

Abbiamo incrociato il Sentiero del Partigiano (indicato da una stella rossa e non dalla abituale segnaletica CAI bianca e rossa)

I Fondi - Foto di Bignami Lamberto

Abbiamo incrociato il Sentiero del Partigiano (indicato da una stella rossa e non dalla abituale segnaletica CAI bianca e rossa)

lo prendiamo in salita fino a giungere ad una bella e panoramica maestà in pietra risalente (o almeno datata) al 1886.

Maestà in pietra del 1886.