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Foto & Web: Lamberto Bignami
Un tempo c’erano castelli ovunque. Rio Salso non fa quindi eccezione. Nel 1371, come riporta il Cardinal Anglico nella sua descrizione, il castello di Rio Salso era situato “…sopra un sasso forte…” e possedeva “…una rocca ed una torre fortissima…” con 10 focolari (corrispondenti a 40/60 persone in tutto, a seconda delle opinioni) proprietà di Selvatico e Carlo di Valbona.
Chiaramente il castello esisteva da almeno 200 anni e aveva avuto le sue brave vicissitudini. Tornando a Rio Salso, nel 1404 la Repubblica Fiorentina ne ebbe abbastanza dei proprietari, quei voltagabbana dei Conti Guidi che inizialmente erano alleati, poi al servizio di Pinco, quindi con Pallino e alla fine con Gian Galeazzo Visconti duca di Milano, signore molto potente e gran consumatore di cotolette alla milanese, risotto allo zafferano e tortellini di Giovanni Rana.
Foto della valle di Rio Salso
Ai fiorentini non ci volle molto per eliminare quegli impiastri dei Guidi: probabilmente tirarono fuori dalle proprie carceri quattro ergastolani tosti che affidarono a Jacopo Salviati (gran condottiero, ma anche amante della buona cucina ricordato per avere la fissa della bistecca alla fiorentina, della ribollita e dei fagioli all’uccelletto) il quale si recò dalle nostre parti ed espugnò velocemente le proprietà “…che il Conte Guido e il Conte Ricciardo da Bagno e Andreino degli Ubertini possedevano in Romagna, in Valdambria e in Casentino, che furono trentadue fra castella e fortezze…”
Anche Rio Salso rientrò nella conta e forse venne saccheggiato e messo a fuoco. Le cose quindi cambiarono: i Conti Guidi e anche Andreino, se riuscirono ad evitare il capestro probabilmente continuarono a sbarcare il lunario senza lavorare, i fiorentini imposero le loro regole e dopo qualche decennio, dalle nostre parti, istituirono il Capitanato di Bagno entro il quale rientrò anche il territorio di Rio Salso che venne messo a coltura e dove cominciarono a vivere quei figli del mondo contadino che ne hanno fatto la storia.
Alcune foto storiche di Rio Salso (didascalia sulle foto, da Il Popolo di Rio Salso)
Si può raggiungere seguendo i sentieri CAI
Articolo a cura di
Autore della collana “Ad limina”, ben nota agli appassionati, che narrano le storie dei luoghi delle case dei contadini, dei poderi e delle parrocchie abbandonate nel Parco delle Foreste Casentinesi.