In questo articolo del 1965 si parla dell’esodo da Rio Petroso. Luoghi come questo oggi sono raggiungibili solo da chi, come noi, ama solcare sentieri in bici o a piedi che si insinuano nei boschi ai confini con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

Arrivare qua durante un escursione è un’esperienza molto piacevole, il paesaggio è ricco di angoli suggestivi e di bellissimi panorami.

Conoscere un po’ di storia di questi luoghi non fa altro che migliorare la nostra esperienza, per questo motivo ogni tanto riportiamo storie locali del passato.

In questo scritto del ‘65, anno in cui si formava la band dei Pink Floyd, Umberto Console ci parla di Rio Petroso e con una punta di malinconia descrive brevemente l’esodo da questo manipolo di case.

Di seguito le sue parole.

Domenica saremo di nuovo a Poggio alla Lastra per un altro appuntamento di “Natale a Poggio e altre storie di Natale” 🎄

In quell’occasione oltre al trekking, i mercatini e la musica ci sarà anche lo spettacolo di Altrove – Teatro dal Vero all’interno della Casa per Ferie “Don Ferdinando Giovannetti” 🏡

Scopriamo grazie a questi due articoli della nostra “𝐫𝐚𝐬𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐩𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐚𝐧𝐝𝐚𝐭𝐨” il perché la casa è dedicata a Don Ferdinando Giovannetti. 🏡

Questi due articoli di Umberto Console, uno datato 9 aprile 1936 e l’altro 5 marzo 1967, ce lo raccontano. 🗞

Quello del ’36 ci narra un “Mugnifico atto di un parroco” ovvero Ferdinando Giovannetti prete di Poggio alla Lastra che, ormai settantenne, all’epoca usò i propri risparmi per l’acquisto e la sistemazione di una casa signorile da donare alla comunità come asilo per i bambini el paese. 👨‍👨‍👧‍👦

L’articolo del ’67 “Quasi pronta la strada” invece ci racconta che la strada per collegare Poggio alla Lastra al mondo è quasi ultimata. Nell’articolo si fa un excursus della storia di questo piccolo manipolo di case che possiede una storia dalle antiche origini. 🛣

Questo articolo datato 1964 ci racconta l’esodo di Rio Salso, antica parrocchia del Comune di Bagno di Romagna, costituita da poche case isolate sparse sul crinale che divide la val di Savio da quella del Bidente.

Nell’articolo si dice che il nome Rio Salso deriva da Rio-Arso (cioè secco) l’asperità di questa terra ha sicuramente accelerato i tempi dell’abbandono.

Si sottolinea poi il disagio dovuto alla mancanza di una strada carrozzabile e fa sorridere quando parla dell’assenza dei “conforti moderni”, cioè luce elettrica, telefono. Alla faccia dei confort!

La valle di Rio Salso, non lontana da Trappisa, negli anni a seguire ha visto la nascita di un ristorante nel Palazzo Giannelli e di una riserva di caccia che, trovandosi ai confini del parco, non era proprio il massimo.

Oggi in queste terre è tornata la pace, il silenzio regna sovrano e la zona è casa di svariati animali che hanno riconquistato gli spazi che l’uomo aveva tolto loro nei secoli passati.

Proprio qui siamo stati a sentire i bramiti dei cervi ed era un vero e proprio concerto.

L’articolo originale di Umberto Console nel Corriere Padano datato 1937 sul sequestro delle piante fuorilegge di tabacco all’Ammanatoia un podere che oggi si presenta affacciato al lago di Ridracoli.