Domenica saremo di nuovo a Poggio alla Lastra per un altro appuntamento di “Natale a Poggio e altre storie di Natale” 🎄

In quell’occasione oltre al trekking, i mercatini e la musica ci sarà anche lo spettacolo di Altrove – Teatro dal Vero all’interno della Casa per Ferie “Don Ferdinando Giovannetti” 🏡

Scopriamo grazie a questi due articoli della nostra “𝐫𝐚𝐬𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐩𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐚𝐧𝐝𝐚𝐭𝐨” il perché la casa è dedicata a Don Ferdinando Giovannetti. 🏡

Questi due articoli di Umberto Console, uno datato 9 aprile 1936 e l’altro 5 marzo 1967, ce lo raccontano. 🗞

Quello del ’36 ci narra un “Mugnifico atto di un parroco” ovvero Ferdinando Giovannetti prete di Poggio alla Lastra che, ormai settantenne, all’epoca usò i propri risparmi per l’acquisto e la sistemazione di una casa signorile da donare alla comunità come asilo per i bambini el paese. 👨‍👨‍👧‍👦

L’articolo del ’67 “Quasi pronta la strada” invece ci racconta che la strada per collegare Poggio alla Lastra al mondo è quasi ultimata. Nell’articolo si fa un excursus della storia di questo piccolo manipolo di case che possiede una storia dalle antiche origini. 🛣

In vista degli eventi natalizi che ci porteranno per qualche domenica a Poggio alla Lastra ad ammirare il suo mitico presepe e i mercatini di Natale, oggi parliamo di un pò di storia di questa manciata di case che si tengono per mano attorno ad una chiesetta.

Questo articolo datato 1964 ci racconta l’esodo di Rio Salso, antica parrocchia del Comune di Bagno di Romagna, costituita da poche case isolate sparse sul crinale che divide la val di Savio da quella del Bidente.

Nell’articolo si dice che il nome Rio Salso deriva da Rio-Arso (cioè secco) l’asperità di questa terra ha sicuramente accelerato i tempi dell’abbandono.

Si sottolinea poi il disagio dovuto alla mancanza di una strada carrozzabile e fa sorridere quando parla dell’assenza dei “conforti moderni”, cioè luce elettrica, telefono. Alla faccia dei confort!

La valle di Rio Salso, non lontana da Trappisa, negli anni a seguire ha visto la nascita di un ristorante nel Palazzo Giannelli e di una riserva di caccia che, trovandosi ai confini del parco, non era proprio il massimo.

Oggi in queste terre è tornata la pace, il silenzio regna sovrano e la zona è casa di svariati animali che hanno riconquistato gli spazi che l’uomo aveva tolto loro nei secoli passati.

Proprio qui siamo stati a sentire i bramiti dei cervi ed era un vero e proprio concerto.

L’articolo originale di Umberto Console nel Corriere Padano datato 1937 sul sequestro delle piante fuorilegge di tabacco all’Ammanatoia un podere che oggi si presenta affacciato al lago di Ridracoli.

La storia di Tino Corzani, comandante e partigiano dell‘8° Brigata Garibaldi, assassinato all’età di 27 anni dai fascisti ai Riacci, non lontano da Trappisa, il 15 maggio 1944.

Antonio Corzani, “Tinin”, di Serafino e Caterina Canestrini nasce a Bagno di Romagna il 15 febbraio 1917, a San Piero in Bagno, dove inizia a frequentare le scuole elementari nell’ottobre 1923, esattamente un anno dopo la marcia su Roma grazie alla quale Mussolini diviene capo del governo.

Il suo percorso scolastico è dunque via via sempre più permeato dall’impronta e dai miti del fascismo, in primis patria e famiglia e Dio (specialmente dopo il concordato Stato –Chiesa del 1929).

…leggi tutta la storia…

In questo divertente quanto interessante articolo Claudio Bignami ci narra un pò di storia di San Paolo in Alpe.

Dagli eremiti agostiniani che vi costruirono un convento poi soppresso nel 1649 a qualche appunto sulla chiesa che terminò la sua storia quando venne data alle fiamme durante il secondo conflitto mondiale.

Leggiamo una lettera forse inedita, datata 1960, firmata Don Sabino Roverelli in risposta alla richiesta di inventario degli arredi sacri e per finire qualche riga sull’oratorio che era situato di fianco al podere.

Dopo queste interessanti storie annotiamo i recapiti per prenotare il bivacco di San Paolo in Alpe gestito da Tour de Bosc e Sant’Agostino La cà ad tut per trascorrere weekend alla scoperta di questi territori immersi nella natura.

Il nostro consiglio è sempre quello di visitare questi luoghi a piedi o in bicicletta organizzando itinerari su antiche mulattiere e selvaggi sentieri.