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La neve e il suo magnifico silenzio ricoprono tutto di bianco anche il tetto dell’ex scuola di Strabatenza.

I ricordi però rimangono vivi e riaffiorano dalla neve come quello di una maestra riportato nel libro “Il popolo di Strabatenza”.

Una mini-storia di Leonardo Maltoni estrapolata dal libro “Miniature romagnole”. Il professore di Cesenatico per lavoro si spostò anche negli appennini ed in particolare a Poggio alla Lastra, qui conobbe un cantoniere di nome Gianni e racconta che per lavoro tutti i giorni “sistemava una mulattiera che ormai da anni più nessuno calpestava”.

Dal libro “La gente di Pietrapazza”, un ricordo di Adelina Milanesi raccontato dalla penna di Giuliano Marcuccini.

Era una notte di luna piena quando gli alberi, le foglie, avevano per un attimo cessato la loro suadente melodia generata dal vento.
Il gelido marzo del 1958 nell’oramai scomparso centro abitato di Strabatenza sembrava non finire più e la neve ricopriva i campi dove si erano notate orme di lupo.

Un documento originale datato 1630 che testimonia la lunga storia custodita tra le mura di Trappisa. Ringraziamo Silvano Fabiani per averci inviato questa immagine originale. Nella testimonianza dell’epoca, che già riportiamo nella sezione dedicata alla storia di Trappisa, si legge:

«Tognino di Giovanni Bertrulli (?) lavoratore de Piombini a Trapisa havendo dato fuoco alle stoppie in detto loco et portato il fuoco dalla vehementia del vento a una capanna, la quale volendo esso diffenderla dal fuoco, che fù adi 7 di agosto 1630, ne restò talmente scottato in tutta la persona, che in capo a sei giorni si riposò nel signore, confessato, e comunicato, fù sepolto in chiesa adi 14 di detto con la solite cerimonie».

Ringraziamo Lucia Caselli, giornalista e appassionata di storia locale, che ha deciso di raccontare l’Ermo Novo nel nostro Blog. Si ripercorrono fatti realmente accaduti e documentati che hanno caratterizzato questo antichissimo luogo all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, accompagnati da qualche immagine dell’attuale rudere raggiungibile a piedi in escursione o in bicicletta.

𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐚 𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐨̀ 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐠𝐡𝐞𝐭𝐭𝐢𝐧𝐚
📖 Un racconto di Lorenzo Spignoli nella settimana che ci porterà verso la 𝙛𝙚𝙨𝙩𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙡𝙞𝙗𝙚𝙧𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙’𝙄𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖 ci fa ripercorrere il trasferimento di 15 ufficiali britannici verso un luogo sperduto del versante romagnolo, fra la foresta della Lama e Ridracoli: la Seghettina.

Nei primi anni del 1900 a Ridracoli esistevano tre mulini: quello della Forca, il Mulino di Sotto ed il Mulino di Sopra. Articolo a cura di Claudio Bignami.

Vi dice niente la parola Decauville? Paul Decauville era un ingegnere francese che nel 1873, all’età di 27 anni, inventò un sistema di ferrovie portatili. Fu probabilmente questo il momento di massimo sviluppo di un sistema che è stato utilizzato anche nella nostra zona, in un posto sicuramente difficile da immaginare per molti. Un santuario della natura: la foresta della Lama.

Un luogo a cui siamo molto affezionati, come tantissima gente di queste zone, è sicuramente la Rondinaia. Con la sua chiesetta e le rovine della rocca. Da qui si può contemplare un suggestivo panorama sulla valle di Santa Sofia anche se siamo nel Comune di Bagno di Romagna. Se soggiornate a Trappisa di Sotto si può giungere a piedi o in mountain bike percorrendo i tortuosi sentieri indicati nelle mappe del luogo. La storia della Rondinaia è molto antica e la sua leggenda sicuramente affascinate, la riportiamo in questo articolo.