Oggi niente pesce d’aprile per noi! 🐠

È tutto vero! perché parliamo di storie, anzi microstorie reali e documentate… 📜

È un grande onore poter ospitare nel nostro blog queste tre opere di Silvano Fabiani che ritraggono la chiesa di Pietrapazza Sant’Eufemia, di Strabatenza San Donato e di Poggio alla Lastra San Piero. ⛪️

A cornice di questi disegni a carboncino, una ricerca di Silvano che porta alla luce una delibera del Consiglio della Comunità di Poggio alla Lastra. 🏘

Questo documento narra di un problema che da anni affliggeva i parrocchiani di Sant’Eufemia: non si trovava un parroco per la parrocchia di Pietrapazza 🌳

Interessante anche il punto su il capitano Leone da Carpi 🎖

Un racconto di Lorenzo Spignoli del 2012 ci descrive cosa succedeva nella Valle del Bidente di Pietrapazza prima del nostro arrivo.

Una piccola inchiesta a cura di Claudio Bignami, che fine ha fatto una piccola maestà a Strabatenza? Ci chiediamo se sia finita tra gli gnomi da giardino di qualcuno..

La neve e il suo magnifico silenzio ricoprono tutto di bianco anche il tetto dell’ex scuola di Strabatenza.

I ricordi però rimangono vivi e riaffiorano dalla neve come quello di una maestra riportato nel libro “Il popolo di Strabatenza”.

Una mini-storia di Leonardo Maltoni estrapolata dal libro “Miniature romagnole”. Il professore di Cesenatico per lavoro si spostò anche negli appennini ed in particolare a Poggio alla Lastra, qui conobbe un cantoniere di nome Gianni e racconta che per lavoro tutti i giorni “sistemava una mulattiera che ormai da anni più nessuno calpestava”.

Dal libro “La gente di Pietrapazza”, un ricordo di Adelina Milanesi raccontato dalla penna di Giuliano Marcuccini.

Era una notte di luna piena quando gli alberi, le foglie, avevano per un attimo cessato la loro suadente melodia generata dal vento.
Il gelido marzo del 1958 nell’oramai scomparso centro abitato di Strabatenza sembrava non finire più e la neve ricopriva i campi dove si erano notate orme di lupo.

Un documento originale datato 1630 che testimonia la lunga storia custodita tra le mura di Trappisa. Ringraziamo Silvano Fabiani per averci inviato questa immagine originale. Nella testimonianza dell’epoca, che già riportiamo nella sezione dedicata alla storia di Trappisa, si legge:

«Tognino di Giovanni Bertrulli (?) lavoratore de Piombini a Trapisa havendo dato fuoco alle stoppie in detto loco et portato il fuoco dalla vehementia del vento a una capanna, la quale volendo esso diffenderla dal fuoco, che fù adi 7 di agosto 1630, ne restò talmente scottato in tutta la persona, che in capo a sei giorni si riposò nel signore, confessato, e comunicato, fù sepolto in chiesa adi 14 di detto con la solite cerimonie».

Ringraziamo Lucia Caselli, giornalista e appassionata di storia locale, che ha deciso di raccontare l’Ermo Novo nel nostro Blog. Si ripercorrono fatti realmente accaduti e documentati che hanno caratterizzato questo antichissimo luogo all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, accompagnati da qualche immagine dell’attuale rudere raggiungibile a piedi in escursione o in bicicletta.

𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐚 𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐨̀ 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐠𝐡𝐞𝐭𝐭𝐢𝐧𝐚
📖 Un racconto di Lorenzo Spignoli nella settimana che ci porterà verso la 𝙛𝙚𝙨𝙩𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙡𝙞𝙗𝙚𝙧𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙’𝙄𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖 ci fa ripercorrere il trasferimento di 15 ufficiali britannici verso un luogo sperduto del versante romagnolo, fra la foresta della Lama e Ridracoli: la Seghettina.